LA PERCEZIONE DEL TEMPO

LA PERCEZIONE DEL TEMPO

Una giornata senza tempo…
“L’altro giorno ho passato l’intera giornata in uno stato di ‘polleggio’ avete presente ad esempio, quando alla domenica non avete voglia di fare niente, quella sensazione di calma, di riposo, passare dal letto al divano e viceversa, il dolce far nulla tradotto in parole povere.
Ecco, così è come ho trascorso l’altro ieri ma, con una grandissima differenza, il mio stato di oziosità era solo ed esclusivamente dovuto ad uno status mentale, non perchè non volessi pensare a nulla anzi, tutte le mie riflessioni erano rivolte ad un caro amico che mi ha lasciata la scorsa settimana.”
Tutto è iniziato quando alla mattina per colazione mi sono recata al bar dove spesso al pomeriggio ci ritrovavamo per berci un caffè, poco dopo il mio ingresso nel locale, ‘magicamente’ ad una ad una sono entrate le persone che in qualche modo erano legate a lui, Marina una dolce signora con il suo barboncino Chicco che invano attende lo ‘slurpino’quotidiano da parte di Claudio, la Stefi che ti preparava il cappuccino, i fratelli Cimino dove tu acquistavi i tuoi sigari, la tua amica Ombretta mia omonima e concittadina, solo tu potevi conoscere due donne dal nome non comune ed entrambe milanesi ed altre persone che per un motivo o l’altro hanno fatto parte della tua vita.
Quelle prime ore mattutine sono trascorse tra abbracci, lascrime, caffè, domande e scambi di ricordi…
“Esco dalla caffetteria ed entro in uno spazio senza tempo, come rapita dai momenti passati insieme, non mi sembrava vero, non mi sembra vero che tu te ne sei andato… continuavo a ripeterlo.
Uno stato kafkiano che mi ha accompagnata per tutto il resto delle ventiquattro ore, mi sono resa conto che tutto ciò che ho fatto è stato svolto con leggerezza intesa come il non sentire la fretta, l’avere ansia, il nervosismo, essere al di sopra di tutto, come se non fossi io a farlo ma come se stessi guardando la scena di un film.
Una strana percezione dello spazio e del tempo…”
“Mi sentivo leggera, un’assenza di gravità, oserei dire spirituale, come se la mia anima ti stesse cercando per poterti vedere, salutare un’ultima volta, anche solo per un attimo.
Non so di preciso cosa accade nella mente dell’essere umano quando una persona muore, si scatenano delle reazioni a volte strane ed inspiegabili che vanno oltre al sentire il dolore, al pianto, all’incredulità… E’ veramente mistico!
Forse sono reazioni sia fisiche che mentali, per sfuggire alla cruda realtà, una forma di autodifesa contro il dolore, una sorta di risposta immunitaria per lo spirito e per il cuore.”
Consapevolezza??
“Forse si, sono cosciente del fatto che tu non tornerai, sicuramente questa ‘leggerezza’ che ancora persiste anche se meno rispetto a giovedì mi sta portando verso l’accettazione della tua dipartita… Ehhh, chi lo sà, magari sei tu che in qualche modo mi stai dicendo che stai bene, che non mi devo preoccupare, che quando sarà ci ritroveremo insieme a bere un caffè…
Forse è questo oppure no, al momento non trovo una risposta plausibile, l’unica cosa certa è che non ci sei… anzi mettiamola così,  io sento la tua presenza ma preferisco pensare che non vivi più a Cattolica ma da qualche altra parte nell’Universo…”

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