ABBRACCIAMI

Non so voi ma io non ne posso più di tutto questo freddo e non parlo solo del clima, anno 21/22 l’inverno sembra non finire mai, è iniziato ad essere freddino già ad ottobre, siamo a metà aprile e la temperatura minima non sale al di sopra degli 8 gradi, vivendo in una città marittima del centro Italia e non sulla cima del Monte Bianco diciamo che fa ancora abbastanza freddino.
Ho bisogno di un bel sole caldo per scaldarmi le ossa, sciogliere i muscoli, vestirmi con un abbigliamento più leggero, basta con tutti questi maglioni, maglioncini, piumini e poter mettere finalmente un paio di sandali infradito. La mia paura però credo sia che tutto questo gelo che  percepisco non dipende solo ed esclusivamente dall’atmosfera ma da tutta questa trasformazione del mondo o meglio del modo di vivere in questo mondo.
“Ehh già, io sento freddo perchè tutto nel pianeta è diventato freddo, la tecnologia è fredda, il modo di comunicare è freddo, i rapporti sia interpersonali che personali sono diventati sempre più freddi, distaccati, un no contact generico.
Tanto per cominciare non ci si abbraccia più, anzi si evita…
Per non parlare poi che per un saluto, un come stai, una conferma o disdetta, un bacio, un ti amo, buon compleanno etc etc, basta un’icona, un’emoji ed il gioco è fatto, siamo arrivati a non fare neanche una cavolo di telefonata, argomenti finiti!!!”
“Viviamo una falsa realtà, gelida, artica, non sappiamo più cosa significa sentire il calore di un abbraccio che ha il potere, la forza di scaldarti il cuore, è terapeutico…
Tutti di corsa e in corsa per un appuntamento dall’analista quando basterebbe un minimo di contatto umano per far scaturire un pò di serotonina, quanto basta per sentirsi felici, difatti viene chiamato l’ormone della felicità; è gratis, fornito direttamente dal coltivatore al consumatore cioè da noi stessi, altroché imbottirsi di fluoxetina, prozac in quantità industriali.”
Che freddo, mamma mia…
“Potrei anche ustionarmi al sole ma sono sicura che sentirei ancora tanto freddo…
I need a hug, ora!”