ME CAN SO ANCORA MORT Massimo Pazzaglini
Massimo Pazzaglini, storia di un irriverente romagnolo d.o.c.g, che saluta con la destra ma sente il cuore con la sinistra… (cit.M.P.)
Nasce nella primavera del 1958 a Morciano di Romagna (Rn), paese dell’entroterra romagnolo, famoso sin dai tempi per le fiere di bestiame ma anche per l’aspetto goliardico che arieggiava per le strade, non solo durante il periodo di mercato ma anche per tutto il resto dell’anno.
Massimo Pazzaglini per gli amici Max, con il suo innato istinto, sin da bambino apprese velocemente l’insegnamento giocoso della vita, formando con gli amici: ‘Maren’ (Maurizio Pratelli), ‘Tieuk’ (Franco Lucarelli), ‘Vale’ (Valentino Mosconi), ‘Tere’ (Teresa Mosconi) ed il ‘Francese’ (Roberto Santoni) la ‘banda’ della Vallerina zona morcianese adiacente alla Fiera, un gruppo di burloni scatenati sempre pronti a prendersi gioco delle persone e delle situazioni.
Trascorse così un’infanzia e la pre adolescenza serena, guadagnando anche i primi soldini come parcheggiatore, scegliendo in seguito di frequentare l’Istituto Commerciale Superiore nella città di Forlì, dove per circa una decina di anni si era trasferito con i genitori. Fece ritorno nell’anno 1982 al suo paese d’origine con un’umile sogno nel cassetto: diventare un venditore ambulante di jeans, non tanto per la sete di guadagno, ma per la sua grande voglia di stare fra la gente, di comunicare, ridere e far sorridere i malcapitati che si avvicinavano al suo banco espositivo.
Un giorno, grazie alla grande richiesta di capi da vendere, Max fu colto da un lampo di genio, cominciò così a reclutare dai vari rivenditori, tutta la merce possibile di color verde che nessuno acquistava, ma per farne cosa?
Trasformare il suo negozio all’aperto in un’attività al chiuso, passando non solo alla vendita di jeans ma anche ai capi d’abbigliamento per la caccia, per poi espandersi sempre di più con la diffusione di indumenti militari originali.
Per ottenere però questa trasformazione, Max insieme ad alcuni amici organizzò un viaggio negli Stati Uniti e come d impavidi tour operetors , girarono l’America in lungo e in largo, da New York a Seattle, Dallas, Atlanta, Miami, acquistando merce non solo negli store ma anche partecipando ad aste militari e tra i classi ed originali mercatini delle pulci.
Max ancora ricorda quando si recò a Dallas dove all’interno di un wild-store, vestito di tutto punto come un vero cow-boy texano, venne scambiato per un famoso cantante country americano e, fermato dalle persone presenti nel negozio, fu ‘costretto’ a firmare autografi.
Rientrato in Italia, con il passare degli anni fino ad arrivare ai giorni nostri, Max diventa sempre più popolare o per meglio dire virale… Nel 2008 su consiglio del cugino, si candidò durante la campagna elettorale del Comune di Rimini, venne aperta una pagina social come personaggio pubblico, non facendo altro che ‘spostare’ l’esperienza comunicativa accumulata negli anni di lavoro, dal mondo reale al mondo virtuale.
Tantissimi sono i suoi video che ‘ritraggono’ la vita quotidiana, le situazioni, i sorrisi, i pareri, le problematiche della gente comune, Max con il suo spirito è riuscito a dare ‘leggerezza’ laddove regnano le difficoltà, con il suo pensiero costante di aiutare il prossimo è stato in grado di sostenere ed aiutare come volontario, grazie anche agli sforzi e alle collaborazioni degli amici, a portare solidarietà tra le popolazioni dell’Aquila e dintorni devastate dal terremoto; è riuscito con il suo modo a volte un po’ troppo sarcastico, diretto e senza mezze parole, a consegnare alla giusta attenzione tematiche importanti come la situazione critica economica in cui versano milioni di italiani, questioni spesso drammatiche che riguardano i giovani ed il mondo della droga, la mancanza di veri valori nella società odierna e molto altro ancora.
Questo suo nuovo modo di comunicare, privo di qualsiasi remunerazione, è dettato da un grande desiderio di speranza, di forza, nel credere che tutto ancora non è andato perso, un incoraggiamento a non mollare mai, finché vita c’è…
CAPITOLO I
Etimologia del romagnolo… e io lo nacqui!
I romagnoli sono portatori sani di goliardia, di sorrisi, perché questa terra è patria dell’ignorantezza assoluta, riflessivo passivo. Noi vogliamo essere differenti dagli altri, altrimenti nascevamo in Emilia…
Noi siamo fatti così e la diversità consiste:
– avere una esse grassa.
– siamo quelli dello squacquerone.
– nella nostra terra la donna ha un ruolo importantissimo, è il perno della familia, è una azdora, agisce sulle scelte,
siamo dei re con al nostro fianco delle nobili regine.
– noi siamo così… patacca!
– il romagnolo fa parte dell’APR ovvero Associazione Patacca Romagnolo, un autoironico che fa una cavolata e poi
ci ride sopra.
– il romagnolo ama andare in spiaggia a ‘tacchinare’ ovvero ‘dar sù’ alle ragazze come si faceva ai tempi
dell’Amarcord.
Il semantico romagnolo doc, portatore sano di idiozia romagnola con il suo intercalare dialettale:
– dai vieni qui, va là…
– ma fai davero, davero, davero…
– vieni oltre, ma oltre dove?
– ùmsbatècàz!
Spelling romagnolo:
– A come Ancona
– B come Bologna
– C come Ci ignurènt
Amo la Romagna perché quando mi chiedono tu di dove sei, io non vedo l’ora di rispondere.
CAPITOLO II
Cervello disabitato.
Perché amo definire così il mio cervello, la mia mente?
Tutto ciò mi scaturisce ogni volta che riscontro nelle persone: l’essere superiore, lei non sa chi sono io oppure lei non sa con chi sta parlando…
In automatico mi ‘posiziono’ in modalità ‘cervello disabilitato’ cioè mi metto in ‘minoranza di autoscritica’, facendo risaltare ancora di più la ‘sboragine’ dell’interlocutore… Sono del parere che a volte è meglio stare zitti e dare l’impressione di essere ignoranti piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio.
LE MASSIME DI MAX
– Se pesto una merda non la porto a casa, butto via anche le scarpe.
– Il sesso per me è oftalmico: si guarda e se ne parla! Ormai data l’età sono ridotto a guardarlo sul telefonino con la
frequenza media di un video ogni 15gg; un sesso-social senza il gusto della conquista.
– Io sono eterosessuale: per favore mi da un ‘ettaro’ di passera.
– Il mio modo di rispondere alle donne che si atteggiano: è inutile che fai la figa, se non sai fare le tagliatelle
e la piadina non vali nulla.
– A volte quando piangi, sei triste, nessuno si accorge di te. A volte quando sei contento, allegro, nessuno si
accorge di te… Prova un pò a scoreggiare vedrai che se ne accorgono!
– Sono favorevole al mondo gay, perché più ce ne sono e più gnocca rimane a noi.
– Alla mattina quando ti svegli e ti accorgi di avere quattro palle attenzione!! Hai il nemico alle spalle, non ti
muovere, faresti il suo gioco.
– Qual’è la differenza tra la paura e il terrore? La paura è quando per la prima volta non riesci a fare la seconda,
il terrore quando per la seconda volta non riesci a fare la prima, io sono arrivato alla disperazione!
– Le donne cercano in un uomo le due R ma non sono riferite ad iniziali del nome ma: sei Ricco o Rocco.
– Se un attempato riccone fosse un operatore ecologico, la giovane ragazza se lo scoperebbe? L’amore è:
il colore della carta di credito.
– Una medaglia ha tre facce: il bello, il brutto, il cretino.
– Ma se Adamo ed Eva erano di pelle bianca, come sono nate le persone di colore?
LE POESIE DI MAX
Piansi per lei.
Piansi per lei quando mi lasciò, uscì in silenzio senza dire nulla.
Mi accorsi subito che mi sarei pentito, non avrei dovuto farla uscire così… Cazzo! Che scorreggia!!!
Che cos’è l’amore.
Amare senza essere amato è come pulirsi il culo senza aver cagato.
Concludendo, toccandomi le palle, Vi saluto con questa epigrafe:
Cittadino guarda e passa…
Quello che io sono tu sarai.
Quello che tu sei io ero.
Qui giace Massimo Pazzaglini, uomo distinto e perverso, non pregare per me è tutto tempo perso.
Sorridi alla vita, come io ho fatto con la morte…
CIAO BASTARDI!!
N.B.
Io sottoscritta Ombretta Restelli, in quanto scrittrice mi limito a trasferire in maniera integrale tutte le informazioni
fornite dall’artista (sottoscritto e confermato per adesione) senza che ciò implichi una MIA qualsivoglia adesione ideologica e morale al suo pensiero. Il protagonista in oggetto mi autorizza alla diffusione e pubblicazione dei video e delle fotografie presenti nella biografia medesima.