METAMORFOSI Marta Guidi

METAMORFOSI Marta Guidi

Metamorfosi come itinerario, il viaggio nella vita, il raggiungimento degli obbiettivi nonostante le numerose sfide che il caso ci presenta…

I suoi occhi cerulei, limpidi come il cielo sereno, ricordano un ritratto di H. R. Giger famoso pittore, scultore svizzero surrealista.
Marta Guidi, di origine polacca da parte della mamma e padre romagnolo, nasce ad Opole città vivace e colorata della Polonia, all’età di tre anni con i genitori si trasferisce in Italia precisamente a Rimini.
La sua indole di artista si evidenzia già da bambina con i primi disegni, successivamente si iscriverà al Liceo Artistico di Rimini indirizzo designer e architettura e frequenterà per un anno l’Accademia di Bologna orientamento progettazione per lo spettacolo e scenografia.
Grazie agli anni scolastici sviluppa anche una passione per il modellato con la creta, creando forme aliene, ibride, extraterrestri, un incontro tra biomorfo e meccanica, ispirandosi a uno dei suoi artisti preferiti H.R. Giger, premio Oscar per i migliori effetti speciali del film Alien.
Nella sua città di adozione ha la possibilità di avvicinarsi a nuovi scenari come l’hip-pop, free style ma che osserverà ed approfondirà ‘esternamente’ cioè non partecipando alle gare ma apprezzando l’unione tra le arti come la musica, il graffiti ed il ballo ovvero il writting, b-boying (breakdance), djing e mcing.
Sempre appassionata ed incuriosita dalle espressioni culturali/musicali, all’età di quindici anni in compagnia di un’amica decide di esplorare il villaggio di Mutonia a Santarcangelo di Romagna, luogo in cui vivono diversi artisti, artigiani, performer, ribelli, punk chiamati mutoidi che amano trasformare i rottami in robot assomiglianti a dei cyborg.
Fu amore a prima vista, all’età di vent’anni Marta decide di trasferirsi a Mutonia, per circa due anni vive a stretto contatto con artisti, musicisti tra i quali Andy McFarland personaggio istrionico scozzese, Spamabilly Borghetti, The Hormonauts, The Rock’n’Roll Kamikazes gruppo rockabilly-punk. Per la prima volta ascolta la musica dei Sex Pistols, The Cramps, Dead Kennedys, l’entusiasmo per questo genere musicale e la relazione avuta con un ragazzo batterista in un gruppo punk, Marta impara a suonare la batteria…
Sempre in continua trasformazione e conclusa l’esperienza di vita con i mutoidi, la Guidi che comunque non aveva mai abbandonato gli studi, decide di cambiare indirizzo di facoltà: Dams di Bologna scegliendo la categoria cinema, sviluppando così l’attitudine per il montaggio video, inoltre il capoluogo emiliano gli offre l’opportunità di conoscere la musica elettronica e sperimentare nuovi stili di vita frequentando centri sociali e collettivi vari.
Nel frattempo mentre decide sul suo futuro si laurea al Dams di Bologna, si sposta in romagna e trova un lavoro stagionale, ovviamente questo impiego serviva per mantenersi e per continuare a coltivare il suo sogno, che consisteva nel fare qualcosa di creativo sopratutto nell’ambiente della moda, creare costumi per gli spettacoli ma non solo…
Anno 2011 sopraggiunge un momento di crisi unito al desiderio di cambiare aria, volo diretto per Berlino con l’intento di proporre una sua linea di abbigliamento nei mercatini della città tedesca. Frequentando lo scenario berlinese, trova un grande appartamento adibito ad open-house dove riesce a ricreare uno spazio espositivo, ospitando in seguito musicisti vari ed anche persone di passaggio entrate semplicemente per bere un caffè, una nota curiosa dell’immobile è che al suo interno viene messo a disposizione un pianoforte, motivo di conoscenza tra Marta ed un pianista  compositore canadese alle prime armi Jean-Michel Blais, diventato in seguito famoso come autore della fantastica colonna sonora del film Matthias & Maxime di Xavier Dolan.
Marta però non ha dimenticato né l’Italia né la passione per la musica, ritorna alle origini, comincia come autodidatta a picchiettare con le bacchette di legno i piatti della sua batteria, improvvisando suoni, interagendo con altri musicisti, un mix di musicalità con un pizzico di jazz, in gergo detta jam session.
L’improvvisazione gli permette di esprimere al meglio la sua vena di musicista, coinvolge una comitiva di amici in un progetto che consisteva nel provare a suonare uno strumento a caso, unica regola nessuno doveva saper suonare lo strumento prescelto…
Quest’esperienza fa accrescere sempre di più la voglia di perfezionarsi perciò per un anno e mezzo circa prende lezioni di batteria, incontra due artisti con cui formerà un trio sperimentale: Nicolò Cupparoni amante del new jazz suonava percussioni improvvisate con strumenti inusuali ovvero con quello che gli capitava a tiro in quel momento, Damiano Bagli scenografo, genio del gruppo,  costruttore e suonatore di synth (sintetizzatore) nonchè sassofonista, fusion perfetta che produrrà sonorità industriali uno stile sperimentale di musica elettronica nata negli anni settanta.
Tutto procede alla grande, tutto è in trasformazione, Marta decide di lasciare Rimini ed il lavoro stagionale, approda a Cattolica dove risiede attualmente e caso vuole che conosce quasi subito i componenti del gruppo ‘La Bornia’ ancora in fase embrionale ed in cerca di un batterista: Giuseppe Galizia (chitarra), Andrea Mariani (voce), Claudio Rossi (chitarra), un incontro al bar Diamond di Gabicce Mare suggella la band e dopo un anno di prove sono pronti ad esibirsi con il loro primo concerto al centro sociale Grotta Rossa di Rimini.
L’andirivieni all’interno dell’ensamble non disturba affatto la loro sintonia e con l’ingresso di Stefano Gabellini sono pronti a fare diversi live in giro per la romagna e zone limitrofe acquisendo notorietà facendo anche da spalla a gruppi rock, garage, punk come i San Leo, School Bus Drivers, Jackson Pollok.
Un altro diploma guadagnato per Marta nel 2020 all’Istituto Secoli di Milano come modellista di abbigliamento ed una nuova collaborazione con il brand Bottega Prama come modellista e prototipista di abbigliamento protettivo specifico per ballerini di break dance.
Dopo il pit stop forzato causa pandemia Marta con i componenti della Bornia ritornano in sala prove, ampliando il repertorio musicale con l’intenzione di registrare e fare i relativi video dei dieci brani composti per proporli nei concerti, incrociando così l’esperienza musicale con la conoscenza che riguarda la regia e video editing.
Work in progress con un progetto nuovo in collaborazione con Marianna Meme Achille e sicuramente qualcosa sta bollendo in pentola per quanto riguarda la musica, chissà magari un nuovo gruppo…

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