PAROLA D’ORDINE: #RIORDINARE Giuseppe Giusva Ricci
… Se avete superato il vostro quarantesimo compleanno è probabile che possiate trovare assurde certe cose.
Se avete superato il vostro ventisettesimo compleanno ma non il quarantesimo è possibile comprendere quasi
tutte le cose… (cit. Giuseppe Giusva Ricci da Caos Amore Caos)
Se un giorno vi dovesse capitare d’incontrarlo ed interagire con lui, ammesso e non concesso che lui sia ‘disponibile’ a farlo, non potrete fare a meno di notare la sua spiccata particolarità nell’analizzare le dinamiche dei comportamenti dell’essere umano nella società, nella politica, con la maturità e l’esperienza di una persona che ha già vissuto 3/4 della propria vita, nel corpo di un giovane uomo.
Non pensate di trovarvi di fronte ad un così detto ‘uomo antico’ ma bensì innanzi ad uno tra i più singolari sociologi dei nostri tempi.
Il suo acume nel ricercare, indagare, analizzare l’evoluzione, le cause e gli effetti degli individui all’interno della
società, sfociano in una dialettica, in una scrittura da definirsi aspra, rigida, scontrosa, tagliente; Giuseppe Giusva Ricci ha un ‘modo’ molto peculiare di comunicare, quasi un bisogno privato, intimo di fissare delle idee, dare senso alle intuizioni, mettersi in gioco senza nessuna paura di essere criticato anzi…
Giuseppe Giusva Ricci nasce a Rimini nel 1973, da sempre ‘cattolichino doc’ ebbe il suo primo esordio letterario nel 2003, il suo primo libro per meglio definirlo, trattasi di un saggio intitolato ‘La teledittatura: il Berlusconismo’, fa subito emergere la sua innata dote sociologica tant’è vero che attira immediatamente l’attenzione di diversi ed autorevoli studiosi della politica, ricercatori universitari e giornalisti.
Attento conoscitore musicale, spazia dal genere classico a quello elettronico.
… Tornato nella stanza dello sballo… Si… si, lo so che ho scritto sballo, è che non riesco a omettere che la stragrande maggioranza delle feste sono fatte per stordirsi di brutto.
Mi dispiace, cari adulti con figli adolescenti… ma le cose non stanno così! Che lo vogliate o meno… che pensiate
o meno no, no… mio figlio è diverso… è bravo lui! Gran parte dell’economia si basa sul consumo di alcol o droghe… che lo vogliate o meno… che siate o meno proprietari di locali… che siate o meno avvocati che
vengono assunti per difendere ventenni accusati di spaccio o detenzione.
Pezzi d’anima #2:
Non ci sentiamo liberi perché siamo coscienti di essere stati educati come se in fondo tutta la nostra esistenza sarebbe dipesa da noi stessi.
Non ci sentiamo liberi perché conosciamo l’obbligo di adeguarci a qualsiasi attività lavorativa…
Queste sono alcune citazioni tratte dal testo ‘Caos Amore Caos’, pubblicato nel 2007, narra di un ragazzo ventisettenne che sta per laurearsi, entrato completamente in un ‘loop’, uno stato mentale confusionale generato da vari disagi, immagazzinati nel corso degli anni.
Quale conseguenza può scatenare?
Il Caos!
Il Caos nasce dal disordine, e riportare il tutto in perfetto ordine per Giusva è quasi una missione, oserei dire questione di Dna.
L’essere non è libero perché vive sotto forme di schiavitù come la televisione, i social-media, l’indottrinamento
familiare anche nel scegliere cosa bere o mangiare.
Catene, vortici invisibili, che portano sempre di più le persone nel Caos, esseri mentalmente manovrati come automi,
prigionieri della società, delle lobby e delle multinazionali.
Nessuno è padrone del proprio destino! Anche se si è convinti dell’esatto contrario.
Come per ‘Sbranando Dio’ pubblicato nel 2014 dove il benessere, l’opulenza, ha fatto si che la formazione culturale dei giovani viziati; non ha fatto altro che aumentare l’egoismo, rendendo l’essere umano stesso senza più ‘valore’…
#La teledittatura.
#Sbranando Dio.
#Caos Amore Caos.
#Nemicipoliticipubblicinemici.