RICORDI
Certo che i ricordi sono proprio strani, la nostra memoria è tanto straordinaria quanto sottile, dispettosa, infima…
Quando meno te l’aspetti ecco che ti tira fuori un flashback e, “se in quella giornata sei particolarmente triste oppure sei scesa dal letto con il piede sbagliato, voilà arriva il diavoletto-ricordino”.
Quella mattina, si proprio quella, in cui non solo scendi dal letto rotolando perché non hai sentito suonare la sveglia, prepari un caffè, nella fretta, tra un calzino ed un pantalone ti dimentichi di mettere lo zucchero, un sorso ed uno sputo… atroce il caffè amaro blehhhh!
Non importa andiamo avanti, abbiamo mille cose da fare stamattina ma we are stroger! Scendi per la scala frettolosamente “rischiando di romperti il collo, esci dal portone e… e ti ricordi del bidone dell’umido precedentemente preparato la sera prima giusto giusto per non dimenticarlo, così ti ritrovi a ‘volare’ per tre piani senza ascensore ma tanto che cavolo te ne frega soffri di claustrofobia” non l’avresti presa comunque per recuperare il recipiente dell’organico.
Una sistematina generale, motivazione: la maglietta è uscitra dai pantaloni, i tuoi capelli raccolti in una coda che ormai non ha più un verso e l’infradito è andato a farsi benedire… e via che si riscende.
Una volta in strada inizia lo slalom quotidiano tra macchine e scooter parcheggiati sul marciapiede, i bidoni, vero ci sono anche loro scusate tanto…
Caffè? Dai che ci riprovo! “Ottimo, il bar è sempre un giusto compromesso: o bevi il caffè zuccherato grazie anche la gentilezza dei baristi o lo devi per forza trangugiare amaro, non sarebbe proprio carino mettersi a sputazzare per il locale.
Allora dove ero rimasta, ahhh devo andare in banca, orario continuato, otto sportelli a disposizione di cui sei chiusi e due aperti ma perchè???, fila interminabile e transazioni che farebbero invidia anche ad Onassis”.
Esco esultando, anche questa faccenda è stata fatta, via via così per tutta la mattinata… Finalmente con una certa dose di allegria, mi reco al negozio di telefonia mobile, cambio cellulare ! Dai che è la mattina giusta… Ottimismo a go-go!
Torno dopo qualche ora allo shop, tutto perfetto backup compreso, rientro a casa con il mio telefono nuovo di pacca e come Alice nel paese delle meraviglie comincio a personalizzarlo, la foto li, le cartelle qui, bella l’immagine di sfondo, cavolo quanta memoria, ma cosa sono questi audio? Non ho ancora avuto modo di fare nessun download, forse qualche brano musicale?
Sbammm!!
“Un colpo al cuore, cinque vocali di Whatsapp che solo tu, solo tu diavolo di un ricordo hai saputo resistere a qualsiasi manipolazione di installazione, disinstallazione, backup” etc. etc.
La tua voce, sono ormai passati diversi anni e quasi quasi non la ricordavo più o meglio ho cercato di dimenticare il suono dolce delle tue parole che improvvisamente si sono trasformate in fendenti, che mi hanno colpito inesorabilmente e profondamente! Una bambolina attaccata da tanti spilli durante un rito Woodooo…
Che “forte impatto hanno avuto le tue parole e riascoltarle d’emblée fanno male, hanno fatto tanto male, come buttare sale su di una ferita che credevo rimarginata.
Fuck off!!!
Vado a dormire, almeno non penso…
Mentre la mente cerca di dimenticare, la mente cerca di ricordare”…